Pixaloop all’opera
di Alberto Puliafito
Probabilmente sarà capitato anche a te, se usi molto i social di comunicazione visiva, di ricevere fra le tante pubblicità quella di app che si usano per modificare le immagini. Ce ne sono di fotoritocco più tradizionale, ce ne sono con filtri “perfetti per le foto di cibi” (sic), ce ne sono altre che sono dei veri e propri social alternativi al mainstream, ce ne sono alcune, infine, che si possono utilizzare per animare le foto, con effetti molto interessanti.
Una di queste è Pixaloop (free per gli effetti base, con un abbonamento mensile o annuale oppure con la possibilità di un acquisto una tantum). Vediamo cosa fa, come funziona e poi facciamo una serie di considerazioni in merito.
Sostanzialmente, Pixaloop ti consente di prendere un’immagine statica e di animarne parti.
Per esempio, partiamo da questa foto che ho scattato al mio amico Iacopo.
L’ho scelta apposta perché è difficile da immaginare animata. E anche perché non è di altissima qualità. Se vuoi vedere risultati che partono da immagini molto più elaborate, c’è il profilo Instagram ufficiale della App.
Pixaloop ha una funzione che riconosce il cielo (si basa sulla dominanza colore, sulla linea dell’orizzonte e via dicendo). In una foto come questa, però, fa molta fatica (chiaramente è pensato per lavorare essenzialmente su foto di paesaggi) e “vede” del cielo anche dove non c’è. Lo colloca correttamente in alto a destra, fuori dalla finestra, ma poi mette del cielo anche sulla parete di sinistra.
Ho deciso di sfruttare questo errore per lavorare su un’immagine surreale.
Scelgo il tipo di cielo, gioco un po’ con i settaggi e ottengo questo.
Nell’immagine statica non si apprezza, ma volendo le nuvole si muovono, con la velocità che scelgo.
Adesso non mi voglio accontentare, anche perché questo l’ha fatto l’applicazione autonomamente, a parte il mio intervento sui settaggi.
Cosa posso animare?
Vorrei ottenere un effetto “onde” sul letto, per esempio.
Allora devo semplicemente entrare nella sezione animazione, disegnare con il dito il tracciato delle cose che voglio far muovere (vedi le freccine tratteggiate), scegliere i punti di ancoraggio (cioè i punti che devono rimanere fermi, vedi i puntini).
Posso anche selezionare delle maschere che non si devono muovere, come ho fatto qui perché non mi riusciva di non far muovere anche un pezzo di muro con i soli punti di ancoraggio è la parte che vedi in arancione.
Il risultato finale è, a mio avviso, interessante e lo puoi vedere sul mio profilo Instagram, qui.
Naturalmente, la app, come ti dicevo, funziona meglio per foto scattate all’aperto. Ma nessuno vieta di provarci comunque. Altrettanto naturalmente, avrei potuto essere più certosino nella selezione dei punti di ancoraggio, per ottenere un effetto ancor più realistico e gradevole.
Altre sezioni (ad esempio, l’aggiunta di pioggia o neve o farfalle o aurore boreali) anche a pagamento, per il momento sono piuttosto deludenti, ma la app promette davvero bene e garantisce ottime applicazioni a chi saprà come utilizzarla al meglio. Il controllo della velocità, del tipo di animazione (tipo animazione dello sfondo, in velocità…), il controllo delle geometrie (per esempio, per far girare una ruota) e svariate altre funzionalità della versione “PRO” sembrano molto interessanti.
Alcune considerazioni.
Vale la pena di investire per l’acquisto? La risposta è: chissà. Il mercato è letteralmente invaso da applicazioni che hanno funzionalità molto simili. Questa a me piace molto. È anche vero che le sue funzionalità potrebbero essere, da un giorno all’altro, introiettate. Dentro un filtro molto evoluto di Instagram? Dentro un aggiornamento software come quello dell’iPhone che ha incluso l’applicazione “Metro”, distruggendo di fatto tutto il mercato di app per iOs che si stavano specializzando in tal senso.
Se trovi un modo sensato per usarla in una strategia di comunicazione visiva, forse vale la pena almeno di fare l’abbonamento mensile. I costi: 3,99 € per un mese: 20,49 € per un anno. Acquisto una tantum: 64,99 €. La versione free va già bene per molti aspetti, può diventare limitante per un uso professionale.
Va davvero usata, un’applicazione simile? No, certo. Non siamo obbligati. Ma, al solito, conoscerne tutti i funzionamenti può farti venire idee creative. Per esempio, sto pensando a come usarla per il fai da te e credo che la utilizzeremo tutte le volte che, in foto statiche, si può rendere l’idea del movimento della vernice. In generale è chiaro che
- se fai l’early adopter di questo tipo di comunicazione visiva puoi ottenerne un po’ di benefici sul brevissimo periodo
- presto, se la tendenza si confermerà, la useranno tantissimi
- se è inserita in una strategia e usata quando serve, ha senso usarla
Quanto va veloce la tecnologia. Pochi anni fa, per ottenere un risultato simile, ci voleva un programma come After Effects.
E le professionalità, allora? Mi si obietterà che After Effects lo farebbe molto meglio. È vero, ma non a livello “consumer” o “prosumer” e non nel tempo che ci ho messo io. È chiaro che questa app funziona per dimensioni “piccole” come quella di una foto su Instagram, non va bene se vuoi farci un film in 4k (per ora). Questo non significa – attenzione – negare la necessità delle professionalità. Ma significa saper vedere le professionalità e saper capire come si devono evolvere. Per esempio, come scattare al meglio foto che poi si possano animare con effetti più belli di quella tirata via che ho usato qui per questa breve presentazione del tool.
Buon divertimento.
(AP)
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