Mafe, un giorno, ha chiesto:
«Sempre più spesso leggo/mi sento dire che pagine rilevanti per troppi argomenti non possono essere ottimizzate per kw target, con quindi un basso impatto sul posizionamento per acquisizione organica.
A me sembra uno di quei tecnicismi che possono essere contraddetti dall’esperienza, perché una pagina utile (nel caso specifico un glossario) secondo me resta tale anche senza kw target, ma mi piacerebbe sentire il vostro parere perché ho molto da imparare».
Quando parliamo di acquisizione organica, parliamo ovviamente di traffico proveniente dai motori di ricerca. Quindi stiamo parlando (per la gioia di molti e forse per la noia di altrettanti. Ma se vi annoiate, prometto che cerco di farla facile e comprensibile) di SEO.
Ho fatto queste tre domande:
- Quanto è ampio il tema? Mi spiego. Un conto è se il glossario è tipo quello di Wolf, quindi da AdBlock a Zuckerberg passando per Seo, Social Media Management etc. Un conto è se il glossario è, tipo: le parole chiave della navigazione a vela.
- Hai una kw target specifica? Hai esigenze di posizionamento della pagina glossario per una sola keyword?
- Quanti sono i termini della pagina glossario? C’è un motivo specifico per voler ottimizzare una sola pagina e non una pagina per termine?
Le risposte:
- ristretto (termini come adattatore, led, luce fredda)
- no
- una trentina di termini, il motivo per una pagina unica è che le definizioni sono corte, ma sono ancora in tempo a fare controproposte
In base agli elementi offerti, provo a dare una risposta concreta (senza troppi dipende e senza esagerare, ché la SEO è una cosa seria). Diciamo che per noi Wolf è anche questo: fare pezzi-consulenza a partire da esigenze reali. Pezzi che possano essere utili al singolo e a tutti gli abbonati.
La risposta, semplice
Sì, è un tecnicismo ripetuto come un mantra che diventa una verità preconfezionata a tutti i costi. La pratica lo può sconfessare (o confermare, se seguiamo percorsi a ostacoli di pregiudizi confermativi).
Keyword previste e imprevedibili
Partiamo da un presupposto. Quando si fa un lavoro di ottimizzazione su un motore di ricerca, non è detto che si sia in grado di prevedere per quali altre keyword si posizionerà la nostra pagina. Un esempio pratico? Questa pagina del sito sul Giubileo era (ed è) ottimizzata per la keyword giubileo 1300. E per quella keyword raggiunge il primo posto (naturalmente da finestra anonima).
Eppure, si è posizionata anche per la keyword Bonifacio VIII più in basso, al sesto posto e non al primo, ma comunque in prima pagina nella SERP di Google).
Perché è successo? Semplice: le due keyword sono semanticamente affini (Bonifacio VIII fu il primo papa a indire un Giubileo) e la pagina contiene anche qualche cenno biografico su Bonifacio VIII. Si trova in prima posizione anche per keyword di coda lunga tipo Bonifacio VIII Divina Commedia (10° posizione), o per keyword tipo Giubileo Dante (5° posizione) e via dicendo. Lavorandoci, potrei consolidare i posizionamenti per quelle singole keyword, forse potrei migliorarli e poi potrei iniziare a lavorare a pagine spin-off di questa. Magari una pagina a sé stante dedicata a Bonifacio VIII, una dedicata a Dante e al suo rapporto con la Chiesa e via dicendo. Ma torniamo alle pagine singole.
Il tema
Questo esempio, semplicissimo, ci insegna che se le keyword sono a tema, allora si può riuscire a posizionare la medesima pagina per keyword diverse.
La pertinenza è tutto
Nel caso proposto dalla domanda, i vari termini (adattatore, led, luce fredda) sono evidentemente tutti pertinenti a una medesima area «verticale» e semantica. Il che non solo dovrebbe rendere facile il posizionamento della pagina-glossario almeno per le keyword di coda lunga. Ma, una volta individuata la keyword target principale (o le keyword target) e fatto un lavoro di ottimizzazione essenzialmente editoriale (e non solo, ma non entriamo troppo in tecnicismi) su quella (o quelle) keyword, allora poi il fatto di inserire una serie di definizioni di altre parole chiave semanticamente pertinenti rafforza e arricchisce la pagina per i termini generici prescelti e ne favorirà il posizionamento per combinazioni di chiavi di ricerca che abbiamo o non abbiamo previsto.
Si, ma tu che faresti?
Per cominciare, individuerei la parola chiave principale per quel glossario. Come? Semplice: pensando a quali persone devono atterrare sulla mia pagina-glossario. Una keyword potrebbe essere glossario illuminotecnica (se mi rivolgo a un pubblico fortemente specialistico). Oppure glossario luci e design o guida illuminazione. Spazio alla fantasia, in questo caso (e alla concretezza). Una volta decisa la keyword lavorerei con le buone pratiche SEO per assicurarmi un’indicizzazione e un posizionamento decoroso sulla keyword che ho scelto. Ci possono volere anche tre mesi a seconda di vari fattori, del dominio su cui lavoriamo e via dicendo.
Poi proverei a potenziare quel posizionamento. Nella pagina inserirei un testo introduttivo e poi il glossario. A questo punto ci possono essere due scelte: compilare la sola pagina è quella più facile e immediata. Con il tempo, se si lavora bene e con costanza (naturalmente, qui conta anche la concorrenza, per dirne una) è possibilissimo che combinazioni di coda lunga premino in SERP quella pagina. È anche possibile che la singola si piazzi bene per parole chiave relative alle singole parole inserite nel glossario, perché no? È un ambiente coerente. Può succedere, esattamente come una pagina che si piazza per «Giubileo 1300» si può piazzare per «Bonifacio VIII».
Poi si potrebbe andare oltre. Ovvero: dalla pagina glossario, potrei mantenere poche righe di spiegazione per le parole che ho scelto di spiegare, e quindi creare una pagina per ciascuna di quelle parole, linkarla dalla pagina glossario usando in maniera intelligente l’anchor text ed altri accorgimenti e iniziando a lavorare, così, sulle singole pagine nella speranza di consolidare i posizionamenti per le singole parole chiave. Potrei anche fare in modo che la mia pagina diventi una pagina-archivio (tipo le categorie di WordPress, per capirci) e che contenga una descrizione in alto e poi la lista dei singoli post che appartengono a quella categoria. Ecco, diciamo che sul lungo periodo consiglierei di ampliare un po’ questa pagina-glossario e usarla per distribuire il lettore sulle varie pagine dei singoli termini.
Un altro esempio. Su un glossario
Visto che nelle mie tre domande per capire bene di cosa si stesse parlando facevo un distinguo sulla vastità dei temi trattati su Wolf, ho comunque fatto un esperimento in tempo reale. Ho creato la pagina glossario a immagine e somiglianza di quanto dicevo sopra. Al momento non ho messo le definizioni alle singole parole che abbiamo già trattato, ma potrei farlo.
Inoltre, il nostro listing di post li prevede integrali. Poco male. In ogni caso ho messo del testo in alto (ho scelto ovviamente una keyword di coda lunga: analisi media glossario, sorprendentemente parecchio battuta: ha 1.180.000 occorrenze, secondo Google, e non sarà affatto facile scalare quella SERP), poi ho messo i link alle varie parole, ciascuno alla pagina specifica. Aggiornerò periodicamente quella pagina e la monitorerò. Così inizia il lavoro.
Precludersi la possibilità di posizionare una pagina come quella perché «pagine rilevanti per troppi argomenti non possono essere ottimizzate per kw target» significa abdicare alla ricerca di un’opportunità di promozione dei propri contenuti perché molti ripetono che «funziona così». Se funzionasse così, se i mantra SEO fossero tutti veri, un sitarello con 20 post sul Giubileo non potrebbe essere su Google sopra al sito ufficiale del Giubileo (5.120.000 occorrenze).
Il valore
Se andrà come credo, se Wolf sopravviverà nel tempo, se riusciremo ad arricchire il sito, progressivamente e in maniera naturale, non ho dubbi che quella pagina glossario acquisirà valore per il lettore, che la potrà utilizzare come guida per orientarsi nel mondo dei media digitali (e non). E se acquisirà valore per il lettore, allora acquisirà valore anche per i motori di ricerca. Così come vale per noi, vale per tutti gli altri, per qualsiasi tema, per qualsiasi area di pertinenza. Non c’è alcun motivo per cui non sia così.
Quella pagina glossario giaceva, al momento della scrittura di questo contributo, sul dominio di terzo livello wolf.slow-news.com.
Lentamente, avendo dismesso quel dominio, abbiamo iniziato a fare i redirect 301 e a spostare i pezzi sul dominio principale, slow-news.com.
Questo non inficia minimamente i posizionamenti acquisiti.
(26 maggio 2016)