Se vuoi vedere come nascono alcuni pezzi di Wolf e dare un senso a quel che dice Mafe de Baggis quando dice che il cazzeggio di oggi è il fatturato di domani, puoi cliccare qui.
Se invece vuoi semplicemente provare con noi la tecnica dell’ok-boomer-test, non devi far altro che andare avanti con la lettura.
Ok boomer è un modo di dire. Sull’Urbandictionary – che, a proposito, è un esempio di intelligenza collettiva – la definizione più votata è questa:
«Quando un baby boomer dice qualcosa di stupido e non ha nemmeno senso iniziare a spiegargli perché ha torto, perché ciò significherebbe dover decostruire decenni di disinformazione e ignoranza, allora spazzi via e dici ok boomer».
Per estensione e per evitare che si pensi che si tratti solo di una questione generazionale (dire qualcosa di stupido, di paternalista, di inutilmente prescrittivo, di moralista, di non verificato, di disinformato, di apodittico capita a tutti, ai dodicenni come agli ultranovantenni), possiamo dire che ok boomer spazza via quel tipo di comunicazione lì.
Se apri Twitter adess, ok boomer pro…