Seguendo la mia teoria sui reali segnali di ranking (ovvero: il contenuto e la convenienza propria di Google) ho continuato ad aggiornare il sito, senza esagerare e limitandomi a quelle chiavi di ricerca che vedevo essere «battute» dai lettori.
Utilizzando Google Analytics e la Search Console scoprivo, per esempio, che ricevevo visite da parte di lettori che cercavano su Google «biglietti per il giubileo» o «come diventare volontari per il giubileo».
Una scoperta del genere ha una sola funzione, di fatto: aiuta a pianificare contenuti che non avevamo pensato prima. Attenzione. Questo non significa farsi dettare la linea editoriale da Google o dai lettori. Significa semplicemente comprendere le necessità di informazioni che vengono espresse sotto forma di ricerche su Google e tentare di soddisfarle.
Così, sempre seguendo l’esempio, ho scritto un pezzo sui volontari e un pezzo sui biglietti e le prenotazioni per i grandi eventi legati alle manifestazioni. Ho compilato un calendario degli eventi. Ho sempre linkato il sito ufficiale del giubileo in modo da comunicare correttamente che il mio non era il sito ufficiale e, al tempo stesso, in modo da arricchire l’esperienza utente con link pertinenti e utili. Il che ci permette di affrontare un tema cruciale.
Ma se linko un concorrente non lo favorisco?
Questa è una delle peggiori leggende metropolitane che si possano sentire nel mondo della SEO. Purtroppo, molti SEO ne sono convinti e la sbandierano come regola generale. Immaginati cosa succede nel mondo del giornalismo italiano, dove già con difficoltà si citano le fonti. Prova a visitare un sito di una qualsiasi testata online mainstream: i link che vanno fuori dalla testata sono pochissimi, quasi inesistenti. Ma costruire un walled garden non è una buona idea, a meno che tu non sia un colosso. Se tutti i siti linkassero solo il proprio archivio interno, i siti sarebbero come isole non collegate fra loro. E il web così come lo conosciamo non esisterebbe. Il walled garden lasciamolo costruire a Facebook.
Mi sembra utile soffermarci sul tema link, anche per rispondere a una domanda di un abbonato.
Una delle indicazioni che può capitare di ricevere da Yoast relativamente ai link è questa.
È proprio l’indicazione di cui parlava il nostro abbonato sul gruppo di conversazione. Per capirla bene bisogna introdurre un concetto, quello dell’anchor text.
L’anchor text
Nel glossario di Wolf abbiamo spiegato semplicemente cos’è l’anchor text. Sono le parole cliccabili. Che sono rilevani per la pagina a cui rimandano.
Quindi, facendola molto molto semplificata: se io, per esempio, da un post visibile a Google (quindi non questo: i numeri di Wolf sono post protetti da password e dunque non indicizzati, perché gli spider di Google non li possono scansionare) linko le parole «algoritmo di Facebook» al mio pezzo in cui parlo dell’algoritmo di Facebook (così –> algoritmo di Facebook), sto dicendo a Google che quel pezzo è pertinente per la keyword «algoritmo Facebook». Che quella pagina è autorevole per la keyword «algoritmo Facebook».
E come faccio se voglio linkare un «concorrente», in ossequio alla necessità di mandare dei link fuori dal mio giardino ma di non danneggiarmi? Come vedi, il mio pezzo sull’algoritmo di Facebook, che aggiorno periodicamente, linka fin dal primo paragrafo il sito ufficiale di Facebook.
È stata mia cura, però, scegliere bene l’anchor text. Ho scritto «Facebook ha annunciato» e ho linkato quelle parole al pezzo apparso sul sito ufficiale della redazione di Facebook, in cui era contenuto l’annuncio. Quindi, è come se stessi dicendo a Google: «Ehi, Google. Il sito ufficiale della redazione di Facebook è pertinente e autorevole per gli annunci fatti dalla redazione di Facebook». Una tautologia, che non può in alcun modo danneggiare il mio posizionamento. Perché il sito ufficiale della redazione di Facebook è la mia fonte primaria, fra le altre cose. Linkarlo migliora l’esperienza utente. È ovviamente una fonte più informata di me sul tema, essendo la fonte primaria.
Altri modi per linkare concorrenti? Basta usare la fantasia.
Per esempio, si può usare come anchor text una combinazione fra le seguenti:
come scrive il sito ufficiale di XXX
un articolo scritto da YYY
in un pezzo firmato da ZZZ
pubblicato da WWW…
Torniamo a Yoast e all’errore che sto cercando di correggere. Diciamo che l’italiano di Yoast è un po’ zoppicante, ok?
Questo avvertimento sarebbe apparso anche a me se avessi linkato il sito ufficiale di Facebook usando come anchor text «algoritmo Facebook».
Ma il senso di ciò che Yoast sta tentando di trasmetterci con quell’avvertimento è questo. «Ehi, tu. Hai scelto come keyword «algoritmo Facebook». Non ti conviene usare come anchor text «algoritmo Facebook». Altrimenti Google non sa come decidere».
Quindi, tornando al mio caro sito sul Giubileo, quando linko all’esterno, per esempio il sito ufficiale del Giubileo, linko sempre le parole «sito ufficiale». Non Giubileo. Perché per «giubileo» mi voglio piazzare io.
È veramente più facile a farsi che a spiegarlo.
La cosa fondamentale, però, è ricordare che Yoast, come qualsiasi altro suggerimento o strumento in tema SEO, è uno strumento, appunto. Ma le buone pratiche vanno implementate indipendentemente dagli strumenti di supporto.
In generale
Quando fai un progetto SEO, ricordati che in tema di link:
- è importante linkare all’esterno, siti che abbiano contenuti tali da migliorare l’esperienza utente. Quando lo fai, ricordati di usare l’anchor text come ti ho spiegato;
- è importante fare il cosiddetto link-building, cioè linkare pagine pertinenti del proprio sito. Bisogna farlo in maniera quanto più possibile naturale (cioè: i link non devono sembrare naturali. Devono esserlo). Facciamo un esempio di link naturale: se scrivo un pezzo che parla di SEO, è assolutamente naturale linkare la categoria, l’archivio di tutti i miei pezzi che parlano di SEO, per esempio. Ricordati anche di utilizzare l’anchor text come ti ho spiegato. Anche in questo caso, i link devono migliorare l’esperienza utente;
- non provare a fregare Google. In un certo senso, staresti fregando anche i tuoi lettori e il tuo stesso sito.
Torniamo al giubileo
Per dire, il fatto che Vice, sbagliandosi, abbia linkato, da un suo pezzo, il mio sitarello usando come anchor text le parole «Giubileo Straordinario» di sicuro mi ha fatto un gran bene per il posizionamento.
Evidentemente, l’autore di questo articolo aveva cercato su Google «giubileo» e mi aveva trovato. E aveva messo il link senza verificare (c’è scritto ovunque, che non è il sito ufficiale).
In virtù del posizionamento conquistato, il mio sito ha ricevuto una serie di link da siti grandi e piccoli che, sicuramente, hanno accresciuto la sua autorevolezza agli occhi di Google.
Insomma. Alla fine di Agosto 2015 il sito aveva fatto registrare un picco organico. Poi si era mantenuto per un po’ su quei livelli, con lievi decrescite. I miei aggiornamenti sono stati sporadici. Visto ciò che accadeva a Roma ho dovuto aggiornare anche brevemente, per non offrire ai lettori e a Google contenuti obsoleti, le dimissioni di Marino e il commissariamento della città (in un post che aggiornavo periodicamente, con le ultime notizie).
L’obiettivo era quello di mantenere i posizionamenti principali a ridosso del primo grande evento. L’apertura della porta Santa.
Ma il primo, vero grande picco sul sito è arrivato fra il 13 e il 14 di novembre, ovvero subito dopo gli attentati di Parigi. Perché gli utenti cercavano su Google parole tipo «sicurezza Giubileo» e il mio sito, che nel frattempo ospitava una ventina di contenuti e svariati commenti di persone che erano giunte da quelle parti, si parlava anche di sicurezza.
Picco, appunto.
Di ben 36mila sessioni in un giorno. Per darti un’idea della mole, il picco del giorno dell’apertura della porta santa è stato inferiore. Si tratta comunque di numeri molto significativi per un sito piccolo piccolo.
Morale della favola
Il sito è ancora al terzo posto su Google da ricerca anonima per la keyword «giubileo». È ancora oggi sopra il sito ufficiale del Giubileo per quella keyword e per molte altre.
Ragionare esclusivamente in termini di contenuto e convenienza propria di Google e delle persone è l’impianto filosofico fondamentale per implementare una strategia di posizionamento.
Dopo svariati mesi dalla fine dell’evento, ho pensato di cominciare a portarmi avanti con il lavoro.