A marzo 2019 Instagram ha introdotto una novità rispetto alla sua IGTV. La novità è che quando pubblichi un video sull’Instagram TV, puoi scegliere se pubblicare un video-anteprima nel feed di Instagram. L’hanno comunicato anche con una “story” ufficiale, che è il modo che ha scelto Instagram per annunciare le sue novità.
Si fa così: quando carichi un video sull’Instagram Tv, devi spuntare l’opzione per renderlo disponibile anche nel feed.
Si genera automaticamente un video da un minuto, che finisce dove finiscono normalmente i post di Instagram. Il feed, appunto.
Quando lo fai, si presenta così.
Riconosci le due condivisioni generate dall’InstagramTv perché hanno il simbolino che la caratterizza.
Quando si fa tap sulla condivisione così generata, si apre l’immagine di preview che hai scelto, con una call to action che Instagram aggiunge automaticamente: Guarda il video completo sulla IGTV. Se non non ci tappi sopra, parte comunque il video preview dopo poco.
I risultati di questa “semplice” mossa di Instagram sono evidentissimi e ne spiegano anche le ragioni.
I primi video che ho condiviso sulla IGTV di Barbara Gulienetti hanno avuto visualizzazioni molto limitate rispetto al suo bacino di follower
Le prime tre condivisioni sulla IGTV senza questa funzione di Instagram avevano avuto rispettivamente 935, 2.372 e 767 visualizzazioni (quella in mezzo Le due nuove condivisioni sulla IGTV utilizzando questa funzione, senza sponsorizzazioni, hanno avuto rispettivamente: 5.587 e 6.254 visualizzazioni. Cos’è successo? Semplice: le persone che seguono Barbara si trovano l’anteprima del video nel feed, dove sono abituate ad andare.
Che cosa possiamo imparare da questo cambiamento di Instagram?
Primo: la durata del video: se avevi anche tu avuto la fissazione di dire “su Instagram funzionano solo i video corti” (sostituire a Instagram la parola Facebook o la parola YouTube o la parola internet), i signori di Instagram ti stanno dicendo che hai sbagliato. Infatti, per rivitalizzare la IGTV che francamente aveva qualche problema ti creano una preview di un minuto nel feed. Questo significa che il video che farai (ma vale davvero per tutto) dura quanto deve durare, nei limiti della tua capacità di tenere l’attenzione delle persone.
Secondo: in viaggio per canali: questa è la lezione più importante, che non riguarda solamente la comunicazione visiva ma che riguarda tutta la progettazione del percorso che dovranno fare le persone per accedere a una tua offerta, a un tuo prodotto, a un messaggio che vuoi che ricevano.
Se pensi di poter trasferire agevolmente persone da Facebook a un canale YouTube, da YouTube a Instagram, da Instagram al sito e via dicendo, ricordati che far viaggiare le persone fra un canale e l’altro è un’impresa enorme, che ha sempre la solita forma del funnel di conversione. È un imbuto.
Cioè, per essere ancora più chiari: ogni volta che pretendi di spostare qualcuno da un “posto” all’altro, fai uno sforzo. Devi essere proprio sicuro che quello sforzo valga la candela e che il percorso sia semplice, chiaro e che tu te ne possa agevolmente dimenticare dopo averlo progettato, se non per misurarlo. Per questo, ad esempio, quando parliamo di QR Code pensiamo che sia la strategia più ovvia per chi ha già “posti” dove stampa ed espone al pubblico materiale stampato (riviste, banner, cartelloni), ma non suggeriremmo mai di stampare qualcosa solo per metterci dentro un QR Code.
Non ce la fa nemmeno Instagram, a convincere in maniera significativa e massiva a passare da un ambiente che le persone usano da anni perché ci sono abituate (il feed) a un ambiente che è stato creato a tavolino (la IGTV). Al punto che deve correre in qualche modo ai ripari, svelando che forse sarebbe stato più furbo consentire da subito di incorporare qualsiasi condivisione dentro la IGTV. Non ce la fa soprattutto se le funzionalità sono molto simili a quelle dell’ambiente in cui le persone fruiscono già dei contenuti e se non introducono alcun elemento innovativo: le Stories, infatti, sono un caso a parte, il cui successo è spiegabile proprio con la potenza del formato e con la radicale differenza rispetto al tipo di contenuti proposti all’interno del feed.
Un mio cliente ha una strategia di utilizzo dei video che prevede: un tipo di video sulla IGTV, uno sul feed di Instagram, uno su Facebook, uno su Youtube, ciascuno con obiettivi diversi. È uno spreco di energie e di risorse. Se fai un video, trova il modo – da subito – di declinarlo su tutte le piattaforme ricordandoti che spostare le persone da una piattaforma all’altra ha un costo (se non altro in termini di sforzo) e che non può essere quello il tuo obiettivo. Se lo è, c’è qualcosa da rivedere. Sì, è vero, ci siamo illusi – ho sperimentato io stesso quel tipo di comunciazione – che mettere dei trailer funzionasse a far venire le persone dove diciamo noi. Funziona, ma ti perdi dei pezzi per strada.