Ci sono tanti modi di far parlare i fatti e di esprimere la propria personalità: una delle mie previsioni è che, sempre più spesso, le aziende e i brand faranno comunic/azione con le mappe, senza né parole né immagini, solo direzioni. Nell’immagine: il percorso di Google Maps per #pride2017 a Milano.
Siamo socialmente addestrati e sottomessi alla dolce tirannia del linguaggio scritto, considerato l’unica forma degna di trasmissione del significato e del sapere. Anche per questo spesso dimentichiamo che la nostra cultura si esprime (e si riconosce) da mille altri dettagli: uno dei più bizzarri è il modo in cui disegniamo un cerchio. O in cui contiamo con le dita. Se sei interessato a questi e altri temi ti consiglio su questo articolo su come la cultura dà forma ai nostri istinti e li trasforma in quello che crediamo essere l’unico modo possibile per fare certe cose.
Per esempio, è normale andare in ufficio, se devi lavorare, no? Quelli che lavorano a casa sono un po’ strani, infatti i co-working hanno un grande successo, perché anche se sei libero di non andarci, vuoi andarci, è normale! Eppure WordPress ha deciso di chiudere il suo (bellissimo) ufficio di San Francisco, perché, come racconta Matt Mullenweg, nessuno dei suoi dipendenti, lasciato libero di scegliere, sceglie di andarci a lavorare (anche perché i 550 dipendenti di Automattic sono distribuiti in più di 5o diverse nazioni). Ora, chiudete gli occhi, e immaginate una città senza il traffico di chi deve andare a lavorare. Dove tutti abbiamo un’oretta di libertà in più al giorno. Dove frequenti chi desideri vedere e non il collega del cubicolo a fianco. È normale andare in un altro posto a lavorare?
È arrivato il momento di fare il punto su cosa succede quando Bezos fa shopping. Con un’immagine.