Oggi, sul gruppo di conversazione di Facebook, è stato chiesto se Facebook penalizzi i post con foto di cibo o con poco testo.
La risposta, di primo acchitto, è: semplicemente no.
Il motivo per cui è stata posta questa domanda è una curiosa scoperta fatta dal nostro lettore: una scritta blu che appare sotto alle foto, che dice «potrebbe contenere immagini di cibo».
«per fare funzionare meglio l’OS ho installato una vecchia versione di un browser, e questo mi rivela per un attimo prima di caricare l’immagine del post una parte testuale blu, con indicato “potrebbe contenere immagine di cibo”. Idem con un copia incolla su un altro post da modificare, di nuovo è comparso nel corpo del testo “compare un’immagine di cibo”. Delle due l’una: o sono maturo per un TSO (probabile) oppure ci tengono molto a farmi sapere che le immagini di cibi non sono evidentemente consigliatissime. E il peggio è che non so perché»
L’arcano si scopre abbastanza facilmente ed è nascosto, almeno in parte, fra i meandri dell’archivio di Wolf! Esattamente come Google, Facebook sta lavorando a un algoritmo di riconoscimento delle immagini. La scritta blu è dunque la deduzione dell’algoritmo.
Perché Facebook lo fa?
Per un sacco di motivi. Per capire se nelle foto ci sono immagini esplicite che mostrano nudi integrali o organi genitali o scene di copula, per esempio. Ci riesce bene? Abbastanza. Se non fosse che l’algoritmo, poi, oscura anche foto con statue classiche di nudo, per dire. Sono gli effetti collaterali.
Poi lo fa per avere altri dati su di te. Vuole avere il modo di capire che cos’è contenuto nelle immagini alle quali tu metti un like o un cuore, alle immagini che commenti, a quelle che ricondividi, a quelle con cui interagisci. E fa fatica. Infatti non sempre è capace di capire esattamente di cosa si tratti.
Perché dico che la risposta è nascosta nell’archivio di Wolf? Perché qualche tempo fa avevo segnalato un’estensione di Chrome che serve a vedere come Facebook categorizza le immagini. L’estensione si chiamava Facebook Computer Vision Tags e ti permetteva di visualizzare, così come vedi nell’immagine, quelle tag che appaiono al nostro lettore.
Il passato è d’obbligo. Perché, come molto spesso accade, è andata a finire che l’estensione ha smesso di funzionare e oggi non è più disponibile.
Comunque, il nostro lettore non aveva le traveggole.
Improbabile che le foto di cibo vengano «penalizzate». Probabilissimo, invece, che vengano riconosciute per tutti gli scopi di cui sopra (e molti altri)
Se ti interessa approfondire come funziona un algoritmo di riconoscimento per immagini, ecco qui due letture:
Modern Face Recognition With Deep Learning https://medium.com/@ageitgey/machine-learning-is-fun-part-4-modern-face-recognition-with-deep-learning-c3cffc121d78
Image Recognition Demistified https://medium.freecodecamp.org/image-recognition-demystified-fc9c89b894ce
L’obiettivo di Facebook con la divisione del riconoscimento per immagini è quello di arrivare anche ai video.
Non lo fa per penalizzare tutte le immagini contenenti cibo. Lo fa per sapere cosa è rilevante per te e personalizzare sempre di più la tua esperienza su Facebook.
Facebook è il tuo Daily Me e vuole diventarlo sempre di più.