Fabula 1 / Smontare il campo

«Nella mente del principiante ci sono molte possibilità, in quella da esperto poche»: è probabile che tu abbia già incontrato questa citazione del maestro zen Shunryū Suzuki e ti sia chiesto cosa vuol dire, magari con un po’ di fastidio. Ma come? Come può la mente di un esperto essere più limitata di quella del principiante? È il contrario! È un attacco all’élite!

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In realtà capire questo apparente paradosso è il primo passo per imparare a usare il metodo che ho chiamato Fabula e che è una combinazione di Design Thinking (cioè del pensare come un designer, affrontando solo problemi risolvibili) e di storytelling (cioè del comunicare facendo vivere al pubblico il viaggio dell’eroe, agendo per risolvere un problema apparentemente impossibile e scoprendosi cambiati nel farlo).

Possiamo quindi iniziare a dire che chiunque si trovi davanti a un problema da affrontare deve contemporaneamente comportarsi come un principiante, altrimenti non proverebbe neanche a risolvere un problema impossibile, e come un esperto, altrimenti non saprebbe da che parte affrontarlo per risolverlo.

Il primo passo è proprio quest’ultimo: per fare qualcosa che tutti gli esperti dicono impossibile (le poche possibilità di Shunryū Suzuki) bisogna non sgombrare il campo, ma smontarlo, per ridurlo in pezzi più piccoli, affrontabili non con soluzioni enormi e complicatissime, ma con microcambiamenti.

Raramente i problemi (personali o professionali) da affrontare sono monoliti, ma spesso lo sembrano. Smontarli significa ridurli, ma non con una prospettiva riduzionista, al contrario. Smontare un problema – per esempio: odio il mio lavoro – significa vederlo in tutta la complessità che la mente da esperto ormai nascondeva e che solo un principiante può ancora cogliere.

Il modo migliore che conosco per smontare qualcosa – non per forza un problema – se non si è bravi a disegnare è usare una mappa concettuale, cioè uno strumento pensato per rappresentare nello spazio tutte le componenti di un argomento, in modo da visualizzarle tutte insieme.

Una mappa è molto più efficace di un elenco proprio per questo: un elenco può diventare troppo lungo e implica una gerarchia spesso non presente nella realtà. Una mappa concettuale permette uno sviluppo in tante direzioni diverse con una gerarchia ramificata che permette di rappresentare meglio i rapporti reali tra nodi e tra figli dei nodi. È una rappresentazione grafica per chi non sa disegnare ed è anche una rappresentazione linguistica per chi non sa scrivere, perché lo sforzo di sintesi necessario aiuta a descrivere in modo più chiaro i concetti.

Mappa concettuale - Anna Maria Anelli

È utile allenarsi a usarle per smontare i problemi, perché ragionare in termini di problemi da risolvere potenzia sia l’approccio da designer sia quello da narratore (il conflitto è la base di una storia), ma possiamo benissimo usare le mappe concettuali per smontare concetti, prodotti, brand o destinazioni. Questo per esempio la sintesi del lavoro fatto da quattro gruppi a cui abbiamo chiesto di smontare l’Abruzzo per poter generare il maggior numero di argomenti possibili per un piano editoriale.

Mappa Abruzzo creata con Coggle

A differenza della mappa precedente, creata a mano da Annamaria Anelli, la mappa dell’Abruzzo è stata creata usando Coggle, uno strumento molto utile e piacevole che permette di concentrarsi sui contenuti senza preoccuparsi della forma. Coggle è a pagamento (5 dollari al mese) ma se, come me, ti abituerai a usare questo modo di iniziare a occuparvi di un progetto saranno i 5 dollari meglio spesi del mese.

Smonta il campo per aumentare il numero di possibilità e per vedere la realtà a cui stai lavorando in tutta la sua complessità, non come un blocco unico. È la strada più semplice e generativa che conosco per aumentare il numero di idee, di soluzioni, di argomenti ed è la base del mio metodo progettuale.

Allenati a smontare qualunque cosa, soprattutto se la ritieni semplice, banale o noiosa: allenati a diventare un principiante, perché così quando ci sarà bisogno anche di un esperto sarai sempre tu, la stessa persona che può sia vedere tutto come la prima volta, sia conoscerla molto bene.

(MdB)

[L’immagine di copertina è di Barrett Ward]