Dentro la società interconnessa

Se c’è un testo italiano che dovremmo adottare come guida per il mondo di Wolf, quel testo, probabilmente, è Dentro la società interconnessa di Piero Dominici.

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È un testo talmente denso e importante che risulta davvero difficile offrirne il consueto riassunto e la lista dei punti che possiamo applicare da subito. Alcuni passi possono guidarci alla comprensione del ruolo fondamentale che può avere un testo simile.

«Il grande equivoco è quello di continuare a pensare che, per questa civiltà ipertecnologica e iperconnessa, dove (apparentemente) c’è sempre meno spazio per l’Umano, l’imprevedibilità e l’errore, servano solo figure molto preparate a “saper fare”, a “saper utilizzare”, nell’ambito di una dimensione squisitamente tecnica e tecnologica; tale visione risponde a una impostazione miope, che ci manterrà in una condizione di perenne ritardo culturale».

È un riduzionismo, quello che Dominici definisce il grande equivoco, non tanto distante dall’idea che, ad esempio – siccome tutto si tiene, se si lavora all’interno di un metodo che renda conto della complessità della realtà – i dispositivi anti abbandono siano sufficienti a risolvere l'”emergenza dei bambini che muoiono abba…