Vince il piano di comunicazione fatto bene!

Se è vero che la reach organica non è una chimera né soggetta all’apocalisse, allora come si farebbe ad ottenerla? Qual è il trucco? Dov’è la formula della reach?
Queste sono le richieste che si leggono, che si sentono, come sanno bene tutti coloro che hanno intrapreso, per esempio, la carriera dei formatori. O dei consulenti. O dei socialmediacosi.

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Così ho pensato che fosse una buona idea parlarne con Matteo Negri, che si occupa della pagina di Centro Meteorologico Lombardo, una delle due pagine (ma potrebbero essere molte altre) che abbiamo preso a modello per illustrare una realtà parallela rispetto alla questione della reach organica che non si ottiene più.

Gli ho chiesto, rispetto alla reach che abbiamo mostrato, se sia tutto organico:

«Sì. Non spendiamo un centesimo anche perché non avrebbe senso farlo, essendo una realtà di soli volontari appassionati che si dilettano di meteo nel tempo libero. Peraltro sono abbastanza convinto che paghi di più investire su qualità ed efficacia dei contenuti. I social sono una leva: basta innescarla.
Considera che con alcuni post di più “pronta beva” si raggiunge facilmente il milione di persone raggiunte in un giorno».

E come nasce l’attuale linea di Centro Meteorologico Lombardo?

«Sette anni fa alcuni ragazzi dello staff mi dicono: apriamo la pagina fb, dai ce l’hanno tutti. E io, un po’ dubbioso: ok d’accordo, ma serve perseguire una linea editoriale ben precisa, magari cercherò di darvi qualche consiglio e/o preparare un po’ di testi o grafiche.
Alla fine la situazione m’è un po’ sfuggita di mano e ora praticamente la gestisco da solo benché i dati alla base, ovviamente, siano frutto del prezioso lavoro di tutti. Mi sono messo in testa di sperimentare un nuovo modello di comunicazione, dissonante dall’apparente seriosità del contesto. Un bollettino meteo, d’altronde, è di una noia mortale. L’unica strada è uscire fuori dal seminato».

In che modo si esca fuori dal seminato lo possiamo intuire guardando la pagina. Ma poi, Matteo, disponibilissimo, spiega nel dettaglio l’approccio

«Al di là delle strategie generali di cui parli nel pezzo Come on, let’s reach again, ce n’è una ben precisa che garantisce due cose:

  1. un engagement notevole
  2. una fidelizzazione importante del pubblico attivo

In breve l’idea è questa.

Ciascuno di noi ha nella mente (e soprattutto  nel cuore) alcune “icone”: di musica, di letteratura, ma anche di pensiero, di stile. E tende a identificarle in maniera subliminale appena gliele metti sotto il naso.

Un “trucco” per stimolare l’engagement è quello di solleticare in maniera trasversale quelle corde, inserendo una sterminata quantità di citazioni (esplicite ma anche implicite) che vanno ad innescare in maniera inconsapevole la reazione emotiva del lettore.

Sono generatori di sentimenti, li sollevano insomma.

Ecco che parte il commento, la condivisione, il like… insomma il motore della reach organica.

È quello che abbiamo teorizzato quando abbiamo introdotto con Mafe de Baggis il concetto di social object.

Alcuni esempi?

Citazioni in latino, pezzi di canzoni famose, autori classici, proverbi, accezioni popolari, elementi d’arte, parole inconsuete o desuete, ma anche grafiche studiate apposta per ricordare altro.

Un esempio ancor più pratico? Guarda qui:

https://www.facebook.com/CentroMeteoLombardo/posts/1473317002805079

non ci vedi il duomo di Milano? 😉

 

Insomma: prima preparo il contenuto tecnico, dopodiché spendo due ore a  “farcire” per bene il pezzo.

Risultato? L’engagement, a parità di contenuti, fa un x 10».

E allora cosa possiamo dire a chi vuole sapere qual è il trucco?

«La ragione per cui i post CML hanno una portata organica alta è sostanzialmente questa. Sono degli esperimenti di comunicazione a tutto tondo.
Ben pochi, altrimenti, avvicinerebbero un pippone di 10k caratteri. E chi lo facesse, non interagirebbe o quasi».

Insomma, ci risiamo: la notizia deludente è che la ricetta per tutti non c’è e bisogna lavorare.
La notizia meravigliosa è che vince il piano di comunicazione fatto bene.